Nel campo dellarte parlare di compensi provoca sempre la spiacevole sensazione di trattare la materia da mestieranti. Il problema andrebbe affrontato però seriamente: cosa deve essere compensato nellopera di un artista? Il tempo dedicato al lavoro svolto, linvestimento di tempo impiegato per procurarsi la capacità di compiere quel lavoro, larricchimento (interiore) che procura ai fruitori? Ed inoltre calcolare lentità di questi termini è pressochè impossibile in termini monetari; ci si scontra oltretutto con lesigenza di operare valutazioni che hanno ampi margini di discrezionalità soggettiva.
Nella gestione imprenditoriale del settore culturale si nota comunque molto spesso una penosa sperequazione di risorse; ed inoltre si osserva la diffusa abitudine a ripagare più generosamente la confezione attraente di idee poco originali che la ricchezza e profondità di contenuti. Ora, poiché il vero artista non opera a fini di lucro ma per una necessità interiore, più forte di qualunque considerazione utilitaristica, un compenso che permetta un semplice e dignitoso sostentamento, senza esagerazioni di sorta, sarebbe da un lato la miglior garanzia sulla qualità genuina del prodotto, ed eviterebbe dallaltro il dilapidare di ingenti cifre in fenomeni da baraccone o in dubbie speculazioni.